Le case della musica by Piero De Martini

Le case della musica by Piero De Martini

autore:Piero De Martini [Martini, Piero De]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2021-04-25T16:00:00+00:00


Le fantasie ci lasciano, e noi abbandoniamo la nostra elegante sedia a righe bianche e azzurre per proseguire la visita. Entriamo in un altro ambiente più piccolo, illuminato da due finestre che danno sulla Inselstrasse. Al centro, un pianoforte a coda da concerto occupa tutta la scena: è un Wilhelm Wieck del 1860 (nome dello zio di Clara, che ha una fabbrica di pianoforti assieme a Julius Blüthner nella non lontana Dresda). Notiamo anche il grande manifesto del Gewandhaus per uno dei primi concerti di Clara del 9 novembre 1835, quando la giovane Wieck ha solo quattordici anni. In palinsesto ci sono il Concerto per pianoforte e orchestra op. 7 di Clara Wieck, il Capriccio brillante per pianoforte e orchestra op. 22 di Felix Mendelssohn, il Concerto per tre pianoforti in Re minore di Bach suonato dall’«Herr Direktor» Mendelssohn, Herrn Rakemann e Clara Wieck con l’orchestra del Concertgebouw, e, per finire, le Grandi variazioni per pianoforte solo di Heinrich Herz. C’è poi una piccola locandina di un altro concerto di Clara, datato al 31 marzo 1841, sempre nella grande sala del Gewandhaus: Adagio e Rondò dal Secondo concerto in Fa minore di Chopin, Allegro di Schumann, Romanze senza parole di Mendelssohn e Klavierstücke di Scarlatti nella prima parte. Per la seconda, invece, non c’è locandina; tuttavia ci pensa Robert a colmare la lacuna scrivendo nel diario:

Robert Schumann. Ventinovesima settimana: dal 29 marzo al 4 aprile [1841]. Il 31 concerto della coppia Schumann. Serata felice, che rimarrà indimenticabile. La mia Clara ha suonato come una grande artista, in uno stato di grazia e tutti erano entusiasti. È stato uno dei giorni più importanti anche nella mia vita di artista. Questo Clara l’ha compreso e si è rallegrata del successo della mia Sinfonia [Sinfonia n. 1, Primavera] quasi più del suo stesso successo. Che Iddio ci permetta di andare avanti per questa strada! […] Quanto al nostro concerto, Mendelssohn ha ancora una volta dimostrato di essere un vero artista. La sua calorosa partecipazione per Clara è così genuina che può solo venire da un cuore come il suo.

Accanto vediamo un acquerello che ritrae la sala concerti del Gewandhaus: un corridoio centrale divide due settori di posti a sedere disposti longitudinalmente, l’uno di fronte all’altro. Una balaustra separa lo spazio complanare destinato all’orchestra e al pianoforte. Al centro, un signore legge presumibilmente il programma; la sala è semivuota, i pochi presenti sembrano disattenti, alcuni parlano tra loro.

Riattraversiamo la grande sala concerti e ci troviamo in un ambiente più piccolo: c’è una sola finestra a illuminarlo. Anche qui il pavimento è in legno a liste larghe: vista la cura per i particolari del restauro, certamente anche questa è una scelta che segue criteri strettamente filologici. Accostato alla parete c’è un pianoforte a tavolo, un Tafelklavier d’epoca, fabbricato a Dresda da Rosenkranz attorno al 1840. La targa sopra la tastiera reca scritto: «Pianoforte Magazine friedrick wieck Lipsia». Viene dalla fabbrica del padre di Clara. Il maestro Wieck, infatti, è anche proprietario di un negozio di musica e vende pianoforti di questa marca.



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